La cultura del ghiaccio nelle scuole per baristi
2 minuti per leggere il punto di vista di Fabio sul ghiaccio Brema
Eclettico, determinato, amante dell'old style con lo sguardo rivolto all'innovazione. Se il Professor Fabio Lunghi (ormai è docente del corso di “Bartending” di “Flair Academy” dal lontano 2009) dovesse scegliere un cocktail che meglio interpreti la sua personalità, opterebbe di sicuro per un Twist su un Sazerac (famoso drink di New Orleans).
Da studente a docente, grazie a uno studio costante e tanta formazione sul campo (o meglio dietro al bancone). Come si diventa docenti all’interno di una scuola per baristi?
È stato un crescendo, ho iniziato come studente e il passaggio a docente è stato per me una naturale evoluzione, vista la passione e la voglia di crescere in questo ambito. Non c’è uno studente tipo, non è sicuramente la scuola che fa distinzioni, l’unica cosa che accomuna chi decide di frequentare i corsi di formazione, è la voglia di eccellere e migliorarsi continuamente.
Il compito dell’insegnante è quello di aiutare gli studenti nella loro formazione attraverso nozioni e concetti, ma anche attraverso quegli insegnamenti che non si trovano sui libri. Nel 2003, quando è nata Flair Academy, il mondo del bartending era molto diverso da adesso. La proposta di miscelazione nei cocktail bar era molto diversa e andava incontro ad un pubblico non così informato come al giorno d’oggi, inoltre esistevano davvero poche scuole specializzate sull’ambito beverage. Oggi tutto questo sta cambiando, un passo alla volta sta crescendo una generazione di bartender più consapevoli e preparati, sia sulle tecniche di lavoro sia sulla qualità dell’attrezzatura che usano. Un cambiamento che, almeno in parte, sentiamo di aver supportato negli anni, grazie alle migliaia di ragazze e ragazzi che abbiamo formato, e al continuo lavoro di divulgazione che portiamo avanti, nelle nostre aule e sul nostro blog.
Quanto è importante conoscere a fondo l’attrezzatura che viene utilizzata all’interno del proprio locale?
E’ fondamentale conoscere e mantenere al meglio gli strumenti di lavoro per un bartender, un esempio fra tutti? Il ghiaccio.
Cubetti opachi che si sciolgono in un battibaleno? Questo accade perché il ghiaccio viene realizzato troppo velocemente (incorporando quindi bolle d’aria) e con acqua non idonea. L’elevata trasparenza del cubetto di ghiaccio indica che è stato prodotto con un’acqua pura, che si è compattata correttamente in fase di congelamento. Più è trasparente, più è puro, più alta è la qualità.
Il ghiaccio è, a tutti gli effetti, un ingrediente vero e proprio di ogni bevanda fredda: da esso possono dipendere alterazioni di sapori e di equilibri di gusto che possono vanificare gli sforzi di ogni bravo bartender o di ricerca della materia prima. Occorre dotarsi di una valida macchina per ottenere un ghiaccio di alta qualità, ma è anche indispensabile preparare l’acqua nel modo giusto e fare una periodica manutenzione della macchina del ghiaccio. La pulizia del fabbricatore è essenziale per ottenere un prodotto eccelso.
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